Lussureggianti prati d’alta quota, panorami mozzafiato, un ambiente montano strabiliante da vivere all’insegna di giornate trekking.

Un’estesa prateria cacuminale ricopre il massiccio dalla silhouette sinuosa che divide il Valdarno dal Casentino, un magno prato dal verde intenso e dal quale si gode di splendidi panorami sulle vallate circostanti ed oltre, il Pratomagno.

Verde pascolo montano a 1593 m.
Superfluo insistere sull’origine del nome, ne evoca chiaramente il perché e rimanda subito la mente a bellissime passeggiate in mezzo a rigogliosi pascoli e a una natura stupefacente. Il Pratomagno è una propaggine appenninica che raggiunge quasi i 1600 m s.l.m., 1592 per esattezza con la Croce del Pratomagno, simbolo del massiccio e realizzata nel 1928, mentre la quota più alta è toccata dal Monte Pianellaccio. La dorsale corre per circa 30 chilometri e il complesso montuoso interessa le province di Firenze ed Arezzo, facendo da cornice a graziosi borghi di origine medievale come Loro Ciuffenna, Gropina con la sua splendida pieve, una delle massime espressioni della cultura romanica in Toscana, il borgo di Anciolina e Rocca Ricciarda. 

Visitare la montagna
I principali punti di accesso alla dorsale del Pratomagno sono da Monte Lori, nel valdarnese, raggiungibile percorrendo la strada che da Loro Ciuffenna porta ad Anciolina e proseguendo, mentre dal versante casentinese, dal Monte Secchieta, raggiungibile da Montemignaio e Vallombrosa, e da Poppi percorrendo la strada che porta al ristorante Giocondo in località Le Ceraie.  

Un’area montuosa dai crinali tondeggianti, irradiata da un’estesa sentieristica, ideale sia per brevi e facili escursioni, sia per trekking più impegnativi. Un ambiente particolarmente ricco di biodiversità, sono presenti specie floristiche di particolare pregio naturalistico e molte quelle faunistiche, tra cui si annovera la presenza del lupo. 

Le stagioni del Pratomagno
Inoltre a seconda della stagione, lo spettacolo che offre cambia, risultando sempre bellissimo. I prati che si fan verdi nel periodo primaverile si punteggiano di colori e profumi, regalando delle splendide fioriture, come quelle dei narcisi che fioriscono verso la metà di maggio; in estate invece, oltre ai bei trekking giornalieri, il Pratomagno è l’occasione perfetta per affascinanti escursioni in notturna nelle serate di luna piena. Mentre nella stagione in cui il verde lascia il posto a tinte gialle ed arancioni, i boschi che ricoprono i versanti si tingono dei colori caldi e suggestivi dell’autunno, per poi cadere in letargo sotto il manto candido delle neve, rendendo l’ambiente un luogo ideale per entusiasmanti ciaspolate.

Un percorso trekking per iniziare
Il trekking che più di tutti permette di godere delle meraviglie che questo rilievo può offrire, è quello con partenza da Monte Lori e arrivo  alla croce. Un percorso sentieristico A/R di circa 15 chilometri complessivi e un dislivello di circa 600 metri in salita, non presenta difficoltà tecniche ed è adatto a tutti, seppur richieda un po’ di attitudine al cammino e un equipaggiamento trekking basilare, come un paio di scarponcini outdoor dotati di suola con buona aderenza. Si snoda sul crinale e lo sguardo può perdersi sui monti del Chianti, le Apuane da una parte e dall’altra, nelle giornate più terse, fino ai Monti Sibillini, nella Marche. Un panorama d’eccezione mentre si approfitta di una pausa relax sotto l’imponente Croce del Pratomagno.