Il festival delle Regioni

A Bucine, nell’ultimo fine settimana di maggio, l’Associazione Bucine un Comune in Fiore organizza da oltre dieci anni il tradizionale Festival delle Regioni, percorso consolidato di accoglienza e ospitalità di delegazioni provenienti dalle Regioni d’Italia e da varie Nazioni estere, che nella loro eterogeneità di tradizioni, cultura e folklore contribuiscono, nelle giornate del Festival, ad arricchire il patrimonio culturale non solo di Bucine e della Valdambra, ma di tutto il territorio del Valdarno. Il Festival infatti è un’occasione per far conoscere e visitare il nostro territorio, ma anche un’occasione imperdibile per compiere un viaggio tra le Regioni d’Italia e tra le varie nazioni che di volta in volta sono presenti. Un viaggio di sapori, profumi, colori, tradizioni, prodotti tipici, balli, costumi e canti popolari per immergersi in un’atmosfera di festa e di convivialità. Per maggiori informazioni visita il sito www.bucineuncomuneinfiore.com

Rievocazione Storica e Gioco del Pozzo

A settembre la tradizione popolare con le Feste del Perdono e la rievocazione storica con il ritorno del “Signore” di Montevarchi, il valoroso Capitano dei Guelfi di Toscana, il Conte Guido Guerra… Le tradizionali Feste del Perdono si celebrano annualmente a Montevarchi la prima domenica di settembre. In questa occasione i cittadini e i visitatori rivivono uno degli episodi più belli della loro storia, il ritorno del loro “Signore” e valoroso Capitano dei Guelfi di Toscana, il Conte Guido Guerra, che accompagnato da Carlo d’Angiò conte di Provenza reca in dono alla Chiesa di San Lorenzo in Montevarchi una preziosa Reliquia della Madonna. Questo importante evento storico è stato riprodotto anche da Andrea della Robbia nel bassorilievo conservato nel Museo di Arte Sacra della Insigne Collegiata di Montevarchi. Nel contesto dei festeggiamenti del Perdono si disputa il Gioco del Pozzo, un’antica tradizione che viene riproposta nelle sue antiche modalità nella cornice di Piazza Varchi. Il gioco nasce, con molta probabilità, dalla necessità di stabilire chi avesse la priorità tra i 4 gonfaloni del centro storico ad attingere dal pozzo cittadino nei mesi di siccità. La priorità aveva validità un anno a partire dalla prima domenica di settembre e tale ricorrenza rappresentava il fulcro delle feste del perdono cittadino. La manifestazione ha un proprio rito da celebrare che inizia al sabato mattina con la lettura del bando da parte dell’Araldo e l’allestimento per le strade di banchi di arti e mestieri medievali. Nel pomeriggio si svolge la benedizione dei gonfaloni e poi iniziano le prime gare. A Montevarchi si celebra una vera e propria festa in stile medievale con cene, spettacoli ed animazione. Nel pomeriggio della domenica hanno luogo le finali e la dichiarazione del Gonfalone vincitore. È una partita avvincente che consiste nel tentativo della squadra che attacca di centrare il bersaglio, ovvero l’apertura del pozzo. Alla fine del gioco il Podestà consegna al Magistrato e al Capitano del Gonfalone vincitore delle contese una caratteristica “mezzina”, tipico contenitore di acqua che simboleggia la conquistata precedenza ad attingere il prezioso liquido per la propria gente. Un weekend che riporta la città indietro nel tempo, alle sue origini, un evento assolutamente da non perdere per la sua bellezza e suggestione.

Mercato dell’usato e degli hobbisti

A memoria di una capacità artigiana assai diffusa nel territorio (scalpellini, fabbri, falegnami e mobilieri, sarti, vetrai, calzolai, ecc.), a Terranuova si svolge la vitale Fiera Antiquaria del Valdarno. Ogni seconda domenica del mese (fatta eccezione per agosto), si danno appuntamento più di un centinaio di espositori: per tutto il giorno, lungo le strade del centro storico si possono trovare mobili, ceramiche, gioielli, sculture, dipinti, oggetti in ferro e rame e curiosità tra le più svariate.

Festa del Perdono

Da quasi quattro secoli, si rinnova ogni anno l’appuntamento con la fiera dell’agricoltura, più conosciuta come festa del Perdono (il nome richiama una probabile origine religiosa, relativa alle indulgenze). Si tiene il lunedì successivo alla quarta domenica di settembre e a migliaia arrivano i visitatori da ogni parte della Toscana – se non addirittura d’Italia – per passeggiare tra i banchi, ammirare e acquistare l’infinita varietà di oggetti, attrezzi e chincaglierie in esposizione. I Terranuovesi ottennero il permesso di poter tenere la Fiera nel 1615, dal Granduca Cosimo II. La scelta del mese di settembre si rivelò felice per la vendita di “bigoni” e altri attrezzi per la campagna e la gente cominciò a venire da tutte le parti per vendere, comprare e divertirsi. Il Consiglio Comunale fu costretto ben presto a stanziare fondi “per mantenere la pattuglia in tempo di Fiera, per evitare gli scandali e sconcerti che potessero intervenire nel gran concorso dei popoli”, di rimando si moltiplicarono le sacre funzioni e si ottennero dal Papa le “bolle” del perdono, per acquisire indulgenze andando a pregare in chiesa. Nei primi dell’Ottocento – come oggi – c’erano bestiami di ogni specie, mercerie e manifatture, vasi vinarii, terrecotte, uccelli da richiamo, corse di cavalli sciolti e i fuochi d’artificio al termine della festa. Era il lontano 1615 quando con il granduca di Toscana Cosimo Il concesse di tenere una fiera ogni anno nella quarta domenica di settembre nel borgo di Terranuova. Non era stato facile per i Terranuovesi ottenere quella concessione; nel 1615 a perorare la causa era stato il senatore e funzionario statale Bartolomeo Concini. Da allora la fiera settembrina si è svolta regolarmente (pure in tempo di guerra) anche se inizialmente c’era l’obbligo di rinnovare la richiesta ogni tre anni. La scelta del periodo in cui effettuarla si rivelò azzeccata, forse più di quanto si potesse immaginare, perché essa precedeva di poco il tempo in cui si effettuavano lavori importanti nella campagna, come la vendemmia, e il concorso di pubblico nel corso dei secoli andò sempre aumentando. In occasione della fiera, si ottennero dalle autorità ecclesiastiche anche la -bolle- del Perdono, in base alla quali si potevano lucrare indulgenze recandosi a pregare nella Pieve di Santa Maria. Poi si cominciò a festeggiare negli stessi giorni anche il Martire san Tito, il taumaturgo al quale ci si rivolge in caso di perdurante maltempo o di eccessiva siccità e le cui spoglie, provenienti dalle catacombe di Priscilla a Roma, furono traslate a Terranuova nel 1665.

Fiera degli Uccelli

Manifestazione di punta del Perdono a Terranuova, la Fiera degli uccelli è giunta alla 406 a edizione. La Fiera si svolge nel Parco pubblico presso il torrente Ciuffenna e, sebbene continui a rappresentare un importante appuntamento per la vendita, lo scambio di uccelli da richiamo, negli ultimi decenni si è allargata ed è diventata una mostra mercato di uccelli tropicali, e animali da compagnia. Il legame con la tradizione, tuttavia, si è mantenuto grazie alla recente reintroduzione dell’esposizione delle bestie da stalla e da cortile, e alla competizione “Il fischio d’oro”, una gara di imitazione di versi di uccelli che porta in paese i migliori “fischiatori” d’Italia. Da diversi anni in primavera si svolge la Fiera Primaverile degli uccelli.

Festa della Rificolona

Il 07 settembre, vigilia della Festa della Natività della Madonna, si festeggia la Festa della Rificolona, tradizione fiorentina importata a San Giovanni Valdarno molti anni fa. Ma che cos’è la Rificolona? La festa della Rificolona nasce a Firenze, quando gli abitanti del contado raggiungevano Piazza della Santissima Annunziata, alla vigilia della festa della Natività della Madonna (08 settembre); questi pellegrini rischiaravano il loro cammino con fiaccole e lanterne di vario genere, illuminando anche le strade delle città e rappresentando uno spettacolo per la popolazione fiorentina. I fiorentini che assistevano a questa luminosa “sfilata”, chiamavano le donne del corteo – tipicamente robuste e con goffi abbigliamenti – “fierucolone” e da qui deriva il nome rificolone. Le rificolone erano ispirate alle lanterne dei pellegrini ed erano realizzate con fantocci di carta che rappresentavano le robuste campagnole, a cui veniva applicato un lume sotto la sottana e venivano appese ad una lunga canna e portate in giro per la città. Anche a San Giovanni Valdarno, come a Firenze, la festa della Rificolona ha origini religiose ed è legata all’immagine miracolosa della Madonna delle Grazie e ai festeggiamenti legati alla sua incoronazione. La forma attuale della festa della Rificolona – sfilata e benedizione delle rificolone e dei bambini – nasce nel secondo dopoguerra, diventando così la Rificolona dei Bambini e caratterizzandone l’edizione sangiovannese.

Festa della Salacca

Il Mercoledì delle Ceneri si svolge, come da tradizione, la festa dedicata alle aringhe salate, dette salacche (o saracche) nel dialetto locale. L’usanza di celebrare l’inizio della Quaresima mangiando le salacche deriva evidentemente dal precetto religioso che impone l’astinenza dalla carne. La festa si tiene sulla riva destra del fiume Arno, all’altezza del Lungarno Sette Fratelli Cervi, dove dal primo pomeriggio vengono allestiti i banchi gastronomici con le specialità alimentari della festa.

Uffizi del carnevale

Una delle manifestazioni più uniche nel suo genere e tipicamente sangiovannese è la celebrazione degli Uffizi di Carnevale, festeggiati durante le cinque domeniche precedenti il martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale. Il termine “uffizi” in questo caso è da comprendere nell’accezione ecclesiastica, ossia con il significato di ufficiare, recitare l’uffizio o celebrare l’uffizio dei defunti con offerte che spesso consistevano in cera, denaro o quant’altro necessitasse all’oratorio di Santa Maria delle Grazie per le celebrazioni in suffragio dei defunti. Era infatti in questa chiesa che le sette compagnie di suffragio createsi nella seconda metà del XVII secolo confluivano nel periodo di carnevale per ricordare i propri cari e non solo. In questo contesto, l’occasione di incontrarsi assunse anche un valore di festa tanto che, dalla loro nascita sino ad oggi, gli Uffizi, se pur variati più volte di numero secondo il numero delle compagnie, si svolgono ancora nei locali dell’attuale Basilica con ricchi pranzi a base di ricette tipicamente locali e dello Stufato alla Sangiovannese, preceduti dalla sfilata del carroccio con paggetti in costume in ricordo della processione con cui venivano consegnate le offerte. Le cinque domeniche vedono il susseguirsi dell’Uffizio di Sant’Antonio, dell’Uffizio di Santa Lucia, dell’Uffizio dell’Industria, dell’Uffizio del Vicariato e dell’Uffizio delle Donne o della Provvidenza.

Mostra concorso presepi a Laterina

 

Tutto nasce tanti anni fa all’interno della locale Parrocchia dei S.S. Ippolito e Cassiano, con l’intento di far conoscere e di conservare l’antica arte di fare presepi. Da allora, ogni anno, nel periodo intorno alla festività dell’Immacolata, i fondi, gli androni delle case, le chiesette del centro storico ospitano decine e decine di opere che ormai arrivano da tutta Italia e dal mondo: opere artistiche o naif, presepi classici o di design, in tutte le fogge e nei più svariati materiali.

Un’importante sezione è costituita dalle Scuole che partecipano ogni volta numerose con fantasiosi e originali presepi creati dai loro alunni.

La sera dell’ultimo giorno una Giuria titolata visiona i presepi decretando i vincitori. Chiunque
partecipa alla festa può comunque votare il suo presepe preferito e aiutarlo a vincere: una specie di giuria popolare che affianca la giuria di professionisti del settore.

Durante l’evento il paese di Laterina si anima anche di una moltitudine di bancarelle, dove sia le Donne del Borgo (donne volenterose del nostro paese che creano per l’occasione prodotti artigianali) che le aziende più conosciute della nostra provincia vendono i loro manufatti: ricami, addobbi natalizi, prodotti enogastronomici, vini, e molto altro ancora. La Chiesetta di San Biagio, recentemente restaurata, viene aperta al pubblico per ospitare una preziosa Mostra di Presepi Artistici o Mostre d’Arte. Si possono ammirare nelle vie del centro Mostre personali di artisti locali, espressioni delle capacità più varie, con la possibilità di essere accompagnati dall’Elfo-guida attraverso la storia e l’arte di cui è ricco il nostro borgo.

Oltre a quanto sopra illustrato ogni angolo del paese è coinvolto in particolari rappresentazioni come il Presepe Vivente, il Villaggio di Babbo Natale con tanto di Fabbrica dei Giocattoli, neve artificiale e pioggia di bolle di sapone. La Carrozza di Babbo Natale e la Stazione, band itinerante, stand gastronomici e sagra del bombolone, rendono l’atmosfera ancora di più festosa e gioiosa per grandi e piccini.

La manifestazione è giunta ormai alla XXIII EDIZIONE e si svolgerà nel dicembre prossimo nei giorni 6-8-13.

Laterina Medievale: di Ferro e di Fuoco

L’Associazione Culturale “La Rocca A.P.S.”, sita nel Comune di Laterina Pergine Valdarno, nasce ufficialmente il 29 gennaio 2007: promotrice di iniziative culturali, riveste un ruolo di particolare importanza nel territorio di Laterina in quanto forte centro di aggregazione giovanile e di promozione del valore storico ed artistico del paese.

L’appuntamento che rappresenta maggiormente l’attività dell’Associazione è sicuramente La Festa Laterina Medievale, durante la quale, nell’ultimo fine settimana di Luglio, ormai da 16 anni, il Castello di Laterina si trasforma, tornando al suo antico splendore.

La scorsa edizione della Festa Laterina Medievale non è stata particolarmente fortunata: il maltempo che ha flagellato tutta la provincia di Arezzo ha, infatti, colpito pesantemente la manifestazione, causando gravi problemi economici all’Associazione organizzatrice, che, tuttavia, nell’interesse della valorizzazione e della tutela del territorio, non si è persa d’animo e ha proposto per il 2020 un programma ancora più ricco rispetto al tradizionale cartellone!

Sono state aggiunte due serate “propiziatorie” al consueto fine settimana di Festa: si comincia il 17 Luglio con “Quelli che di venerdì 17 aspettano la Festa Medievale”, una serata dedicata soprattutto ai giovani, con l’apertura straordinaria del Mastro Mescitore di Birra e musica nei Giardini Comunali di Laterina. Sabato 18 Luglio sarà invece riproposta la Cena Medievale a numero chiuso, iniziativa da leccarsi i baffi, che negli anni passati ha ricevuto un gran successo.

La settimana seguente avranno quindi luogo i 3 giorni di Festa tradizionale: Laterina Medievale, a ingresso gratuito, si terrà il 24, 25 e 26 Luglio 2020.

Tanti i protagonisti che animeranno le vie del piccolo borgo medievale, tra conferenze, spettacoli teatrali, musica ed atmosfere magiche: compagnie di musici, saltimbanchi, giullari e giocolieri divertiranno i visitatori che potranno assistere anche a spettacoli di fuoco, combattimenti tra cavalieri, spettacoli di falconeria.

Nei giorni della Festa taverne, botteghe borghigiane e punti ristoro saranno aperti fino a tarda notte e, grazie alla collaborazione con AiC Toscana, anche le persone con celiachia potranno banchettare in compagnia.

Sarà possibile vedere la Guardia del Castello nel campo militare e le macchine da guerra, assistere a cortei storici e rievocazioni, cimentarsi in giochi di abilità e passeggiare mano nella mano fra le romantiche piazzette e borghi del Castello di Laterina.

Laterina Medievale fa parte del Calendario delle Manifestazioni Storiche della Provincia di Arezzo e della Regione Toscana.

PER INFORMAZIONI:
www.laterinamedievale.it
info@laterinamedievale.it
Facebook: Laterina Medievale
Instagram: @laterinamedievale

L’Europa a tavola 

Nei giorni 5-7 giugno si terrà a Pergine Valdarno la seconda edizione della manifestazione “L’EUROPA A TAVOLA” , un evento promosso nell’ambito della rete dei piccoli Comuni aderenti al Villaggio Culturale d’Europa. L’iniziativa è volta a far conoscere e condividere le tradizioni culinarie dei diversi paesi, in un’ottica di valorizzazione delle peculiarità di ciascuno.

Il cibo diventa, oltre che un momento di incontro tra cittadini provenienti da diverse parti d’Europa, anche un momento di promozione della cultura, delle tradizioni e del folklore dei vari paesi, i quali individuano nel Cultural Village of Europe un veicolo di conoscenza e di arricchimento reciproco a partire dalle diversità di ciascuno.

Festa dell’olio nuovo

La Festa dell’Olio Nuovo si svolge all’interno del centro storico di Pergine Valdarno, nel Comune di Laterina Pergine Valdarno. Giunta alla 28° Edizione nell’anno 2019 ha come finalità principale la promozione dell’olio di oliva, per il quale il paese di Pergine Valdarno è conosciuto ed apprezzato a livello Provinciale e Regionale.

Durante i tre giorni della manifestazione, che si tiene annualmente nei primi giorni del mese di Novembre, si alternano eventi legati alla divulgazione delle informazioni sul prodotto “olio”, dalla pianta di olivo al prodotto finito.

Nella piazza principale del paese si trovano le postazioni dei produttori locali, che espongono i prodotti delle aziende agricole ricadenti esclusivamente nell’ambito territoriale di Pergine Valdarno.

Altre zone delle strade e delle piazze sono destinate al mercato dell’artigianato e dei prodotti tipici del territorio, con esposizione e vendita di alimenti e artigianato, oltre allo stand gastronomico “Giardino del Gusto”.

Variegati sono eventi si alternano durante i tre giorni della manifestazione, dalla Cena del Ghiott’Olio con pietanze a base di olio d’oliva, eventi sportivi quali raduno di Mountain bike e camminate per “Le vie dell’Olio”, convegni e rassegne tematiche sull’Olio, concerti di musica e Street Band ed infine aree giochi per bambini.