Nella tranquilla Cavriglia, un borgo abbandonato da anni rivive attraverso la memoria e la storia: si tratta di Castelnuovo dei Sabbioni con il suo bellissimo museo MINE.

Questo paese, ora immerso nel silenzio, ospitava un tempo una miniera di grande rilevanza non solo per il Valdarno e la Toscana, ma anche per l’Italia, offrendo lavoro a numerosi abitanti della zona. Oggi, sebbene Castelnuovo dei Sabbioni sia completamente disabitato, passeggiare tra le sue case verso il museo e la chiesa, posti sulla cima della collina, rievoca le voci del passato.

La storia delle miniere di Castelnuovo dei Sabbioni

Le miniere di Castelnuovo dei Sabbioni hanno una storia relativamente recente. Alcuni contadini avevano già percepito da tempo che vi era qualcosa di differente nel terreno: la terra prendeva fuoco all’improvviso e tra il 1700 e il 1800 arrivarono gli studi scientifici che confermarono la particolarità di questa zona. Con il tempo, l’interesse per questa area cresceva, coinvolgendo personaggi illustri e figure politiche ed economiche. La costruzione delle miniere fu avviata grazie agli investimenti di alcuni banchieri, supportati dall’apertura di una linea ferroviaria che collegava il Valdarno a Firenze, essenziale per il trasporto del combustibile. Ad avviare i lavori della miniera di lignite furono proprio i contadini, proprietari dei vari appezzamenti di terreno, utilizzando utensili di uso comune. L’apertura di queste miniere segnò l’inizio di un’epoca importante di variazione dell’assetto economico del territorio.

Le miniere raggiunsero l’apice economico con la Prima guerra mondiale, quando furono impiegati come manodopera fino a 5000 minatori tra persone locali e prigionieri. La veloce trasformazione dell’industria e la preziosità di questo minerale modificarono l’assetto di lavorazione della miniera, tanto che, nel 1955 le gallerie sotterranee sparirono e divenne una miniera a cielo aperto, una nuova variazione paesaggistica, che portò anche ad uno spostamento delle persone dal vecchio nucleo di Castelnuovo dei Sabbioni al nuovo paese e al villaggio minatori di Santa Barbara, più vicino a San Giovanni Valdarno. Nel 1983 l’antico nucleo di Castelnuovo di Sabbioni venne definitivamente abbandonato.

Il Museo MINE: il museo delle miniere e della memoria

Il Museo MINE rievoca la storia delle miniere e dei minatori, offrendo ai visitatori un viaggio nel tempo. Il percorso museale, articolato su due livelli, presenta materiale espositivo, pannelli descrittivi, e contenuti audiovisivi. Una riproduzione di una galleria mineraria permette ai visitatori di vivere l’esperienza sensoriale della miniera, con luci soffuse e rumori suggestivi. Dal terrazzo del complesso museale si scorge il lago di Castelnuovo, dove un tempo erano presenti chilometri di gallerie sotterranee realizzate per estrarre la lignite.

Un Viaggio nella Storia Industriale del Valdarno

Castelnuovo dei Sabbioni e il Museo MINE rappresentano una tappa fondamentale per conoscere la storia industriale del Valdarno e il suo impatto sul territorio. Visitare questi luoghi significa intraprendere un viaggio nel tempo, ripercorrendo le vicende dei minatori e la trasformazione paesaggistica ed economica della regione.

Un’esperienza per affacciarsi a un’affascinante finestra sul passato industriale della Toscana, che invita i visitatori a esplorare e comprendere il ricco patrimonio storico del territorio.